Formazione e Progressione di Carriera per il Personale dell’A.M. – L’analisi di G.A. Simone Di Pietrantonio

Sindacato Italiano Lavoratori Militari Aeronautica (SILMA)

*Formazione e Progressione di Carriera per il Personale dell’A.M.*

L’eterogeneità dello strumento militare italiano richiede un intervento deciso nella formazione e nella progressione di carriera del personale dell’Aeronautica Militare (AM). L’analisi di G.A. Simone Di Pietrantonio nostro iscritto, evidenzia criticità e propone soluzioni innovative per valorizzare il personale e migliorare il sistema concorsuale.

Formazione e progressione di carriera per il personale dell’A.M.

Lo strumento militare italiano e’ fortemente eterogeneo. Il numero dei militari appartenenti alle singole FFAA e’ diverso, parimenti alle loro funzioni.

Forti di queste peculiarità, risulta quanto meno auspicabile un drastico intervento nella formazione e  progressione di carriera del personale dell’AM.

Non avrebbe senso mitigare gli attuali problemi con stringate aperture in qualche concorso. 

Un tale gesto sarebbe l’ennesimo provvedimento privo di spessore di chi è chiamato ad occuparsi delle tematiche in parola.

Ad oggi, il personale Uff.le non ha alcuna contezza di chi siano i graduati, del nome dei gradi indossati  e soprattutto della preparazione acquisita grazie all’esperienza maturata.

In tal senso, bisogna poi aggiungere il forte contributo portato dal mondo accademico.

A mio modesto parere, una preparazione universitaria rappresenta un grande valore aggiunto alla macchina militare.

Quest’ultima non può e non deve essere considerata solo come un complesso di armi e attrezzature di ultima generazione.

Mi piace pensare che al di là della tecnologia caratterizzante un sistema d’arma di particolare rilievo, ci sia qualcuno che dovrà puntarla, utilizzarla e soprattutto decidere circa le conseguenze che seguiranno. 

Pertanto, le SSAA dovrebbero  prendere sul serio queste tematiche e con un pizzico di coraggio farsi carico di come potrebbe concretizzarsi l’impiego, le aspettative professionali e quelle umane del personale truppa e sottufficiali.

Chissà, forse una riunificazione con una progressione di carriera che si basi sull’anzianità non e’ poi così anacronistica.

Nell’applicare un tale criterio, si potrebbero aggiungere delle “uscite” a latere della carriera per tutti coloro i quali vivono situazioni di disagio personale e/o economiche , in grado di compromettere anche l’equilibrio familiare.

Una misura di questo genere si aggiungerebbe a quelle già previste a livello normativo.

Un’uscita dalla forza armata in tal modo, potrebbe essere agevolata con il passaggio dell’interessato ad altra amministrazione pubblica presente nel comune di appartenenza dell’istante o da lui indicata.

Inoltre, non bisogna dimenticare i casi di suicidio accaduti lo scorso anno. Laddove uno solo di essi fosse ricollegabile, direttamente o indirettamente, ad una circostanza qui segnalata, risulterebbe talmente rilevante da attenzionare con il dovuto rispetto.

Poi, nell’individuare uno specifico ambito oggetto di urgente revisione, si segnala l’attuale panorama concorsuale, il quale rimane anacronistico e poco trasparente.

I bandi di concorso, tutti, nessuno escluso, dovrebbero:

⁃ prevedere gli enti di possibile destinazione (non i comuni, province, regioni ecc)

⁃ il numero dei posti per ogni singola destinazione

⁃ La durata del periodo di formazione è il luogo (in modo più preciso)

⁃ la concreta possibilità di ospitare il personale presso alloggi dignitosi

⁃ la cancellazione delle visite sanitarie per chi proviene già dalla carriera militare (si veda concorso ufficiali ruolo speciale)

⁃ sostituzione di strumenti valutativi come le prove psico attitudinali (quiz di logica matematica)

⁃ sostituzione dello strumento valutativo come il tema e sostituzione con metodologie di valutazione oggettiva. A tal riguardo a titolo esemplificativo si riporta il caso della prima prova per il concorso ufficiali ruolo speciale corpo commissariato.  Attualmente è previsto l’utilizzo del tema come mezzo di redazione e sviluppo di una traccia. Il tema è una composizione fortemente discrezionale e  una valutazione oggettiva appartiene a chi è in grado di farla, forte delle competenze sviluppate nella propria professione. Una commissione di ufficiali si occupa di altro nel corso della propria carriera, pertanto la correzione di temi e parimenti quella di interrogare in sede orale, rappresentano due attività molto diverse da quelle che caratterizzano la quotidianità.

Sebbene siano state individuate delle precise criticità, queste non esauriscono gli ambiti ove apportare delle modifiche e o innovazioni.

In tal senso:

⁃ Introduzione dei buoni pasto o somme corrisposte con il cedolino in base alla presenza del personale. In tal modo il vitto sarebbe consumato presso i locali della mensa, mantenendo una forma di convivialita’  e garantendo un certo standard igienico sanitario

⁃ Forte investimento su comparto alloggi. Oggi giorno il pendolarismo ed i casi di separazione/divorzio inficiano fortemente sulla vita personale e professionale dei militari. Pertanto, per ottenere e consolidare una grande performance dei propri dipendenti, bisogna metterli in condizioni di vivere una vita personale dignitosa. Ciò spiega il desiderio di costituire alloggi molto più simili a mini appartamenti (con angolo cottura, piccolo salotto, camera e bagno), anziché costringere le persone che ci vivono ad improvvisare cucine da campeggio utilizzando scrivanie e comodini… Inoltre un tale progetto permetterebbe all’utilizzatore di condividere quegli spazi con il proprio figlio/a in caso di separazione-divorzio, regalando una parvenza di stabilità e dignità persa per eventi straordinari, e che come tali potrebbero riguardare chiunque.

In conclusione, vorrei ribadire la necessità di modificare l’ avanzamento e la gestione del personale AM. 

E’ pacifico che il graduato di oggi sarà il sottufficiale di domani. Pertanto, anche se non motivato da nobili sentimenti, il graduato sarà motivato da un sano opportunismo affinché il suo ruolo sia sempre più tutelato.

La soluzione a buona parte delle problematiche centrali e secondarie, si traduce in primis nel dare priorità al personale interno rispetto al personale esterno nel conseguire un determinato ruolo. Perciò i concorsi straordinari dovranno prevedere metodologie più snelle di selezione e agevolare il passaggio o al transito al ruolo auspicato.

Inoltre, avere maggiori figure provenienti dal ruolo sottufficiale e truppa nei ruoli ufficiali, a mio giudizio, può rappresentare il consolidamento di una mentalità più pratica e meritocratica in una buona parte della  forza armata. In un certo senso si potrebbe garantire una maggiore conoscenza di chi siano i propri collaboratori, del loro lavoro e delle loro aspirazioni. 

Spero che queste considerazioni possano rappresentare un mero spunto di riflessione da cui partire e costituire un progetto che non sia l’ennesima chimera. 

G.A. Simone Di Pietrantonio

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