Mazzette sugli appalti dell’Aeronautica Militare, la Difesa si costituisca parte civile.

Le accuse per generali, colonnelli, ufficiali anche della Finanza e dei Carabinieri: dalla corruzione alla frode nelle pubbliche forniture passando per truffa e turbativa d’asta. Indumenti, persino i cappelli d’Alpino, sarebbero arrivati dalla Cina invece di essere prodotti in Italia.

Le indagini hanno documentato uno “specifico e ben collaudato sistema corruttivo” tra imprenditori e militari. Il gip: “Repubblica mortificata dal contagio delle tangenti, consegnate dentro gli uffici o dentro un’automobile davanti a un bar”.

Era un sistema. E funzionava “accussì”, come diceva uno degli indagati, il generale dell’Aeronautica Gennaro Cuciniello. Ovvero che per aggiudicarsi un appalto con l’Aeronautica bisognava pagare. Che fossero soldi dati, promessi o assunzione di figli o di amici degli amici. C’è tutto questo nell’ordinanza eseguita dalla polizia di Stato, coordinata dal procuratore aggiunto di Roma Paolo Ielo e dal sostituto Antonio Clemente, che ha svelato i retroscena di questa vergognosa e squallida vicenda che ha mortificato la Forza Armata e tutti coloro che ogni giorno servono la Patria con orgoglio, dedizione ed onore.

Una tangente da 20mila euro per l’appalto per la digitalizzazione dell’aeroporto di Pratica di Mare, alti ufficiali delle Forze armate tra gli indagati, i distintivi di grado per i militari dell’esercito italiano, dei carabinieri e della Guardia di finanza prodotti in Cina e in Albania e fatti passare come produzioni manifatturiere italiane. E praticamente dovunque i responsabili degli uffici che dovevano controllare accettavano tangenti (fino al 10 per cento degli importi dei lavori) per certificare il falso e permettere l’affidamento delle gare.

L’indagine è partita da un procedimento avviato a Frosinone su un’associazione a delinquere finalizzata all’evasione fiscale e alla creazione di fondi neri che vedeva coinvolta una società aggiudicataria di diverse gare sempre delle forze armate. Tra gli appalti finiti ora al centro dell’inchiesta ci sono oltre quelli relativi alla digitalizzazione degli aeroporti di Pratica di Mare e Centocelle, fornitura di gradi e arredamento di ufficio.

“La Difesa è parte lesa in questa vicenda e pone la massima fiducia nella magistratura”, ha dichiarato il ministro della Difesa Lorenzo Guerini. “Ci sarà piena collaborazione per individuare tutte le responsabilità e attendiamo l’evoluzione dell’indagine. Se venissero confermate le accuse sarebbe un fatto ancor più grave proprio perché compiuto da ufficiali delle Forze Armate”.

Noi del SILMA come rappresentanti dei lavoratori militari dell’Aeronautica, attendiamo fiduciosi gli sviluppi, ci auguriamo che presto venga fuori la verità e che chi ha sbagliato paghi per il danno arrecato alle Forze Armate ed a tutto il Personale.

Per questo motivo riteniamo sia necessaria ed urgente una legge che dia il via libera alle organizzazioni sindacali militari per far si che ci sia più trasparenza e meno omertà.

 

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